Arriva il freddo, accendi la stufa… e ti accorgi che il pellet è finito. Corri a cercarlo ma ovunque senti la stessa risposta: “Non ne abbiamo più”. Classico. In Italia succede ogni anno, e puntualmente, quando il gelo si fa sentire, il pellet scompare dagli scaffali.
Niente panico: se sai dove cercare, quando muoverti e quali alternative valutare, puoi cavartela anche a gennaio. E magari risparmiare pure qualcosa. Qui sotto trovi una guida pratica, pensata per affrontare l’inverno con la stufa accesa e la mente serena.
Perché il pellet diventa introvabile proprio in inverno?
Non è un mistero: la maggior parte delle persone compra il pellet tardi, spesso quando il freddo è già arrivato. E i rivenditori, che lavorano su previsioni stagionali, finiscono le scorte. In più, i prezzi aumentano con l’aumento della domanda. Se ci aggiungi eventuali crisi energetiche o problemi di trasporto, il quadro è completo.
E non è solo questione di quantità: il pellet deve anche essere certificato ENplus A1, l’unico standard europeo che garantisce qualità, resa termica e basso residuo. Molti produttori economici non lo rispettano, e una parte dell’offerta sul mercato andrebbe scartata in partenza.
Dove trovare pellet anche nei mesi più freddi

Ecco 5 canali utili da esplorare, alcuni ovvi, altri un po’ meno:
1. Rivenditori locali (quelli “che non fanno pubblicità”)
Non limitarti ai grandi magazzini. Spesso ferramenta, agrarie, consorzi, vivai o stazioni di servizio hanno ancora qualche bancale nascosto in magazzino. Il trucco è chiedere di persona o al telefono: molti non pubblicano le disponibilità online. Alcuni vendono solo su prenotazione o a clienti abituali, ma se sei cortese e ti presenti, magari riesci a rientrare in lista.
2. Gruppi Facebook, Telegram e WhatsApp locali
Cerca “pellet + tua città” su Facebook e troverai gruppi pieni di utenti che segnalano forniture disponibili, scambi tra privati o addirittura ordini collettivi. Ci sono anche rivenditori che usano questi canali per annunciare arrivi prima ancora di aggiornare il sito.
Spesso bastano poche ore per trovare un contatto utile. E se sei in un piccolo centro, WhatsApp può essere ancora più diretto: alcuni gruppi si organizzano per dividere bancali e furgoni.
3. Acquisto online con ritiro in sede (o consegna express)

Diversi siti specializzati offrono il ritiro in magazzino: risparmi sulla spedizione e spesso trovi stock riservati ai clienti locali. Tra i più affidabili ci sono Pellet1.it, Gruppo San Marco, EnerHouse e altri e-commerce dedicati al riscaldamento.
Anche Amazon, in alcuni periodi, propone forniture affidabili con consegna rapida:
- Bancale di pellet 100% Abete ENplus A1 – 70 sacchi da 15kg
Ottimo compromesso tra prezzo e qualità, ma va monitorato: la disponibilità è stagionale. - Pellet di faggio certificato – sacchi singoli da 15kg
Per chi vuole integrare una scorta senza comprare un bancale intero.
Occhio sempre alla certificazione: se non è ENplus A1, lascia perdere.
4. Segherie, produttori e falegnamerie locali
Chi lavora con il legno spesso ha pellet in eccesso o produce direttamente. Alcune segherie vendono scarti compattati, altre collaborano con piccoli rivenditori. Chiedi in zona: a volte la soluzione migliore è dietro casa.
Vale lo stesso per i produttori artigianali: ce ne sono molti in Italia, soprattutto al nord. Non tutti vendono al dettaglio, ma se ti presenti con un furgone e paghi in contanti, molti sono disposti a vendere anche piccole quantità.
5. Annunci privati e mercatini online
Sembra strano, ma ogni inverno decine di persone mettono in vendita sacchi di pellet avanzati. Magari hanno cambiato impianto o fatto scorte troppo abbondanti. Controlla:
- Subito.it
- Facebook Marketplace
- Kijiji
- Siti di annunci locali
Controlla però come è stato conservato. Il pellet va tenuto al coperto e all’asciutto. Se è umido o sfaldato, non comprarlo.
Come non restare mai senza pellet

Ecco alcuni consigli pratici, da seguire anche se al momento hai ancora la stufa calda:
- Compra prima, non quando fa freddo: settembre-ottobre è il momento migliore. I prezzi sono bassi e trovi più scelta.
- Fai squadra con amici o vicini: dividere un bancale da 70 sacchi è più facile di quanto pensi. Risparmi e fai spazio in garage.
- Valuta il pellet misto (abete + faggio): ha una resa ottima, ma controlla le specifiche. Le ceneri devono essere sotto l’1%.
- Attiva un alert prezzo su Amazon o Keepa: puoi essere avvisato appena un prodotto torna disponibile o cala di prezzo.
- Controlla sempre la certificazione ENplus A1: senza di quella, rischi di danneggiare la stufa e peggiorare il rendimento.
Accessori utili per gestire meglio la stufa
Non è solo questione di pellet. Anche dove lo conservi, come lo carichi e come mantieni l’ambiente pulito conta.
- Tappetino anti-polvere da 90×60 cm
Evita di sporcare il pavimento quando carichi i sacchi o svuoti il serbatoio. Molto utile in ambienti piccoli. - Contenitore porta-pellet con coperchio
Utile per tenere un paio di giorni di pellet vicino alla stufa, senza dover spostare ogni volta un sacco da 15 kg.
Alternative temporanee (solo in emergenza)
Se proprio non riesci a trovare pellet, valuta delle soluzioni temporanee. Ma prima leggi attentamente il manuale della tua stufa: non tutte sono compatibili.
- Nocciolino di oliva: ottimo potere calorifico, ma più denso. Funziona solo in stufe policombustibile.
- Mais: valido per impianti adattabili, ma produce più residui.
- Stufetta elettrica o a infrarossi: se hai una stanza piccola e ben isolata, può aiutarti a tamponare un paio di giorni.
E per il prossimo inverno?
La verità è che chi si muove in anticipo… dorme al caldo. Puoi segnare un promemoria nel telefono per fine agosto, oppure organizzarti per comprare un bancale intero da tenere in garage. Sembra uno sforzo? Lo è. Ma vale ogni euro risparmiato e ogni ora di gelo evitata