Sta circolando online una notizia allarmante: la polizia avrebbe ora il potere di eseguire un controllo delle chat di WhatsApp direttamente a un posto di blocco, senza mandato. Questa notizia è completamente falsa. Si tratta di una bufala che sfrutta la disinformazione. Vediamo cosa stabilisce realmente la legge italiana sulla privacy del cellulare.
La bufala virale: il controllo dello smartphone senza mandato
Il messaggio che sta diventando virale sostiene che una nuova legge autorizzi le forze dell’ordine a ispezionare le conversazioni private su app come WhatsApp e Telegram durante un normale controllo stradale. Questo ha generato preoccupazione, ma non ha alcun fondamento legale. Le tue chat sono protette.
Cosa dice la legge? La garanzia dell’articolo 15 della Costituzione

Il pilastro della protezione della privacy delle comunicazioni in Italia è l’articolo 15 della Costituzione. Il testo è esplicito e non lascia spazio a interpretazioni:
“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.”
Questo principio si applica a tutte le forme di comunicazione, incluse email, SMS e, ovviamente, i messaggi scambiati sulle app di messaggistica. Le tue chat private sono considerate a tutti gli effetti corrispondenza privata e segreta.
WhatsApp è corrispondenza privata: serve un atto del giudice
L’articolo 15 ammette limitazioni alla segretezza solo in un caso specifico: con un “atto motivato dell’autorità giudiziaria”.
Questo significa che per accedere al tuo smartphone e leggere le tue conversazioni, le forze dell’ordine devono avere un mandato di perquisizione emesso da un giudice. Tale mandato viene concesso solo in presenza di indagini formali e di motivazioni solide che lo giustifichino come atto necessario all’accertamento di un reato. Un agente non può decidere autonomamente di violare la tua privacy durante un controllo.
Domande frequenti (FAQ)
D: Un agente può chiedermi di sbloccare il telefono a un posto di blocco? R: Può chiederlo, ma non hai l’obbligo di farlo in assenza di un mandato specifico che autorizzi la perquisizione del dispositivo. Il rifiuto è un tuo diritto.
D: In quali casi possono controllare il cellulare? R: Solo con un decreto di perquisizione emesso da un magistrato o in casi eccezionali di urgenza (flagranza di reato), che devono comunque essere convalidati dall’autorità giudiziaria entro 48 ore.
D: Questa regola vale per tutte le app di messaggistica? R: Sì. La protezione costituzionale copre ogni forma di comunicazione privata, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata (WhatsApp, Telegram, Signal, Messenger, ecc.).
Non credere alle notizie false che circolano online. Nessuna legge autorizza la polizia a effettuare un controllo delle chat di WhatsApp a un posto di blocco senza un mandato. La tua privacy è un diritto fondamentale protetto dalla Costituzione.