Cambiare le placche elettriche può sembrare un dettaglio secondario, ma fa una grande differenza nell’aspetto di una stanza. Se hai ristrutturato casa, hai appena tinteggiato o semplicemente vuoi dare un tocco più moderno alle pareti, aggiornare le placche è un intervento veloce ed efficace. In questa guida ti spieghiamo tutto quello che ti serve: quali modelli esistono, come scegliere quelli giusti e come montarli in sicurezza.
Perché cambiare le placche elettriche
Le placche elettriche non sono solo un rivestimento per interruttori e prese. Col tempo si scoloriscono, si scheggiano o diventano fuori scala rispetto allo stile della casa. Magari hai cambiato i mobili, hai appena ridipinto o hai finito di ristrutturare e quelle cornici sbiadite stonano con il resto. A volte si tratta solo di sporco o vernice accumulata negli anni, altre volte di vere e proprie rotture. Cambiarle costa poco, ma dà subito un’impressione di ordine e rinnovamento.
Tipologie di placche: moduli, materiali e design

In Italia lo standard più comune è quello a moduli. Un modulo corrisponde a uno spazio per un frutto (cioè l’interruttore, la presa, il dimmer…). Le configurazioni più diffuse sono a 1, 2, 3 o 4 moduli. La scatola da incasso dietro al muro, che regge il tutto, solitamente è una 503 (3 moduli), ma occhio: ne esistono anche da 2 o 4.
I materiali spaziano dalla plastica economica al vetro satinato, fino al metallo e al legno. La plastica resta la scelta più versatile, soprattutto in ambienti di servizio. In soggiorno o in camera, se vuoi qualcosa di più rifinito, puoi puntare su metallo, finiture cromate o soluzioni minimal in vetro bianco o nero.
Il design? Dipende dalla serie. BTicino ha la linea LivingLight (moderna) e Matix (più classica). Vimar offre la serie Plana (pulita e lineare) o Arkè (più morbida e curvilinea). Gewiss, Ave, Elettrocanali sono valide alternative compatibili con molti frutti.
Come capire quale placca ti serve

La prima cosa da fare è contare i moduli: quante “finestre” ci sono nella placca attuale? Se sono tre, hai una placca da 3 moduli. Poi guarda bene la marca incisa sul frutto o dietro la placca: se è BTicino o Vimar, conviene restare sulla stessa serie per evitare problemi di compatibilità.
Infine, misura la scatola da incasso nel muro. Se ha una larghezza di circa 7 cm per ogni modulo, quasi sicuramente è una 503. Se è più stretta o larga, potresti avere una 502 o 504. Questo ti serve per evitare di comprare placche che poi non si agganciano bene.
Non trascurare l’estetica. Una placca bianca opaca in plastica funziona in qualsiasi ambiente neutro, ma se hai pareti scure o arredi importanti, può essere il momento di osare: nero lucido, effetto acciaio, vetro, colori soft touch.
Esempi di placche compatibili (e consigliate)
BTicino LivingLight 3 moduli
Elegante, ben rifinita, perfetta per frutti BTicino. Facile da montare e adatta sia ad ambienti moderni che classici.
Kit Rarotech compatibile Vimar Plana
Se devi rifare più punti luce, valuta questo kit completo da 45 pezzi: 10 placche, 10 supporti, prese bipasso, schuko e copriforo. Tutto in tinta bianca, già pronto per il montaggio, ideale per uniformare tutta la casa.
Placca bianca universale 3 moduli in tecnopolimero
Questa opzione economica è perfetta se ti serve una soluzione base ma compatibile con diversi frutti. Costa pochissimo ed è disponibile in vari formati.
Online trovi centinaia di modelli, ma il trucco è semplice: se non vuoi toccare fili o cambiare i frutti, compra una placca compatibile con quello che hai già.
Come montare una placca elettrica (senza elettricista)
Se i frutti sono già a posto e ben fissati alla scatola, puoi cambiare solo la cornice senza alcun rischio. Ecco come si fa:
- Spegni la corrente dal quadro generale. Sempre.
- Svita con delicatezza la placca vecchia (cacciavite a taglio o a stella).
- Controlla che interruttori e prese non siano mossi o con fili scoperti.
- Inserisci la nuova placca, facendo combaciare i fori e i dentini di fissaggio.
- Riavvita, riaccendi la corrente e prova tutto.
Se qualcosa si muove o non entra bene, non forzare. In quel caso è meglio chiamare un elettricista per sistemare l’intero blocco.
Le placche più economiche in plastica costano meno di 1 euro. Quelle di fascia media (tipo BTicino o Vimar standard) stanno tra 2 e 4 euro. I modelli in vetro o metallo vanno dai 7 ai 15 euro. Se hai 20 placche da cambiare, puoi spendere tra 30 e 100 euro, a seconda dello stile scelto.
Conviene davvero? Quando farlo
Sì, conviene eccome. Se hai appena imbiancato, cambiato i mobili o messo mano all’impianto elettrico, cambiare le placche è il passaggio finale per rendere il tutto coerente e pulito. Anche se affitti casa, l’effetto “casa curata” fa la differenza. E se vuoi venderla, è un investimento minimo con un impatto immediato sulla percezione generale.
Basta davvero un cacciavite
Cambiare le placche è uno di quei lavoretti che spesso si rimandano. Ma bastano pochi minuti, un cacciavite e un minimo di attenzione per dare nuova vita alle pareti. Non serve essere tecnici, non serve fare buchi o chiamare un professionista. E l’effetto finale? Pulito, moderno, ordinato.