Internet è entrato nella vita dei bambini in modo naturale. Giocano, studiano, guardano video, chattano con gli amici. Ma insieme alle opportunità ci sono rischi reali: cyberbullismo, contenuti inadatti, truffe digitali. Per un genitore il dilemma è chiaro: come proteggere i figli senza tagliarli fuori dal mondo digitale?
Vediamo in concreto come affrontare la questione, con regole, strumenti e buonsenso.
I rischi del web per bambini e adolescenti
Per capire come difendere i più piccoli serve prima conoscere i pericoli più comuni.
Contenuti inappropriati
Video e immagini di violenza, pornografia, gioco d’azzardo. Non servono ricerche specifiche: spesso basta un clic sbagliato per imbattersi in materiale non adatto.
Cyberbullismo
Insulti, prese in giro, esclusioni nei gruppi chat. Il cyberbullismo può ferire più delle parole dette a voce, perché rimane scritto e condiviso.
Adescamento online
Persone adulte che si fingono coetanei per instaurare rapporti con i minori. Succede nelle chat, nei social, persino nei videogiochi online.
Truffe e phishing
Promozioni false, link ingannevoli, app fasulle. I bambini non sempre sanno distinguere una pubblicità da una trappola.
Dipendenza da schermo
Ore e ore davanti a social, giochi e video, con conseguenze su sonno, concentrazione e rendimento scolastico.
Regole chiare in famiglia
La prima protezione parte da casa. Non bastano filtri e app: servono regole semplici, ma costanti.
- Stabilire orari di utilizzo, soprattutto per smartphone e tablet.
- Evitare l’uso di notte e durante i pasti.
- Tenere i dispositivi in spazi comuni, non chiusi in camera.
- Vietare il download di app senza l’autorizzazione di un genitore.
- Creare momenti offline, come giochi di società o attività all’aperto.
I bambini accettano più facilmente le regole se vedono che anche i genitori rispettano certi limiti, ad esempio niente smartphone a tavola.
Strumenti digitali che aiutano

La tecnologia, se usata bene, è un alleato. Oggi esistono diverse soluzioni per controllare l’uso del web in modo intelligente.
Parental control
- Google Family Link: gratuito, permette di limitare orari, bloccare app e monitorare l’attività.
- Qustodio: software a pagamento, disponibile su Android, iOS, PC e Mac.
- Norton Family: incluso nei pacchetti Norton 360, utile per filtri web e gestione del tempo.
Profili per minori
- YouTube Kids: pensato per bambini fino ai 12 anni, con contenuti filtrati.
- Netflix Kids: accesso limitato ai soli contenuti adatti, protetti da PIN.
Filtri sul Wi-Fi
Molti modem permettono di bloccare siti o impostare orari di navigazione. È una protezione di base che funziona su tutti i dispositivi collegati.
Privacy sui social
Insegnare ai ragazzi a impostare i profili come privati, accettare solo amicizie reali, non condividere foto personali o indirizzi.
Il valore del dialogo

La miglior protezione non è un’app, ma la fiducia. Se un bambino percepisce internet come un tabù, tenderà a usarlo di nascosto.
Il genitore deve diventare un punto di riferimento, non un controllore:
- Ascoltare senza giudicare.
- Spiegare come distinguere notizie attendibili da bufale.
- Parlare di cyberbullismo prima che succeda.
- Raccontare esperienze personali di errore e di correzione.
Un rapporto di fiducia riduce il rischio che i ragazzi cerchino consigli da sconosciuti online.
Social network: regole da seguire
I social sono una sfida delicata. Ecco alcune regole di base:
- Niente account prima dei 13 anni, come previsto dai regolamenti delle piattaforme.
- Profili sempre privati.
- Nessuna amicizia con sconosciuti.
- Controllo insieme delle impostazioni di sicurezza.
- Insegnare a segnalare o bloccare utenti molesti.
Collaborare con la scuola

Molti episodi di cyberbullismo nascono proprio nelle chat di classe. Per questo è importante che genitori e insegnanti collaborino.
- Partecipare agli incontri informativi promossi dalle scuole.
- Spingere per inserire l’educazione digitale nei programmi.
- Confrontarsi regolarmente con i docenti in caso di episodi sospetti.
In Italia la Legge 71/2017 sul cyberbullismo tutela i minori e permette di chiedere la rimozione di contenuti lesivi direttamente alle piattaforme.
Vita online e offline: trovare l’equilibrio
Internet non deve essere un sostituto della realtà. Un bambino con hobby, sport e amici reali sarà meno attratto dall’eccesso digitale.
Attività utili da proporre:
- Sport di squadra o individuali.
- Laboratori artistici o musicali.
- Giochi di gruppo in famiglia.
- Attività all’aperto e contatto con la natura.
Più esperienze alternative ci sono, meno tempo servirà lo schermo come passatempo.
Segnali d’allarme da osservare
Alcuni comportamenti possono indicare che c’è un problema:
- Umore variabile dopo l’uso dello smartphone.
- Bambino che si chiude in camera con il telefono.
- Cancellazione frequente della cronologia.
- Calo improvviso del rendimento scolastico.
In questi casi è importante affrontare subito il tema, senza punizioni drastiche ma con fermezza.
Quando serve aiuto esterno

Se la situazione diventa grave, meglio non gestirla da soli.
- Psicologi specializzati in età evolutiva.
- Associazioni come Telefono Azzurro (19696, numero gratuito h24).
- Polizia Postale per casi di adescamento o cyberbullismo.
Il supporto di professionisti aiuta a intervenire con le strategie giuste.
Proteggere i figli dai pericoli online non significa vietare internet, ma insegnare a viverlo in modo sicuro. Servono regole familiari, strumenti digitali e soprattutto dialogo costante.
Internet può diventare una risorsa educativa, sociale e creativa se i bambini imparano a usarlo con consapevolezza e se i genitori restano al loro fianco come punto di riferimento