Dal 2025 le classi energetiche cambiano di nuovo. L’Unione Europea ha deciso di rendere più chiaro il sistema di etichettatura e di spingere consumatori e produttori verso scelte più sostenibili. La novità riguarda non solo gli elettrodomestici, ma anche smartphone, tablet e immobili. Sapere come leggere la nuova scala e cosa significhi per i tuoi acquisti ti aiuta a risparmiare sulle bollette e a fare scelte più intelligenti.
La nuova scala A–G per elettrodomestici
Dal 1° marzo 2025 sugli elettrodomestici trovi una nuova etichetta con scala da A a G. Spariscono le classi A+, A++ e A+++ che negli anni avevano reso difficile capire quali fossero i modelli davvero efficienti. Ora la lettera A è riservata ai prodotti più performanti, mentre G indica quelli meno efficienti. Pochi modelli rientrano oggi in classe A, proprio per lasciare spazio a miglioramenti futuri. Il colore della barra va dal verde scuro (A) al rosso (G), così da avere un colpo d’occhio immediato. Oltre alla classe, l’etichetta mostra il consumo annuo in kWh e una serie di pittogrammi che indicano capacità, rumore, consumo d’acqua o altre caratteristiche. C’è anche un QR code: scansionandolo puoi consultare la scheda ufficiale UE con dati completi.
Perché la classificazione è cambiata
La ragione è semplice: nel vecchio sistema quasi tutti i prodotti finivano in A+, A++ o A+++, rendendo difficile distinguere chi consumava meno. Con la nuova scala, un prodotto che oggi è in classe B o C può comunque essere più efficiente di uno vecchio in A+++. Le regole sono più severe e uniformi per tutti i Paesi dell’UE, così le etichette sono comparabili ovunque. Inoltre il sistema lascia margini per l’innovazione tecnologica: un frigorifero in classe C oggi potrebbe arrivare in classe A nei prossimi anni grazie a motori più efficienti e migliori sistemi di isolamento.
Stop ai modelli più energivori
Dal 2025 i prodotti in classe G iniziano a sparire dal mercato, seguiti nel tempo anche da quelli in classe F. L’obiettivo è spingere la sostituzione con modelli meno energivori, riducendo così consumi e impatto ambientale. Questo significa che se hai un elettrodomestico vecchio di oltre 10 anni, probabilmente la sua classe reale oggi sarebbe E, F o addirittura G, con costi in bolletta ben più alti rispetto a un nuovo modello.
Etichetta energetica per smartphone e tablet
La novità più interessante del 2025 è l’arrivo, dal 20 giugno, dell’etichetta energetica anche per smartphone e tablet. Non si parla solo di consumo energetico, ma anche di riparabilità e riciclabilità. Oltre alla classe da A a G, troverai indicazioni su durata della batteria, resistenza, facilità di riparazione e disponibilità di pezzi di ricambio. È un cambiamento importante perché apre la strada a un mercato più trasparente, dove la scelta non dipende solo dal design o dalle prestazioni, ma anche dalla sostenibilità e dalla possibilità di far durare il dispositivo più a lungo.
Come leggere le etichette
Le nuove etichette sono pensate per essere intuitive. In alto a sinistra c’è la scala A–G con la freccia che indica la classe. Sotto trovi il consumo annuo stimato. Per elettrodomestici come lavatrici o lavastoviglie ci sono pittogrammi che indicano consumo d’acqua per ciclo, durata del programma eco, capacità di carico e rumore. Per smartphone e tablet troverai indicatori sulla durata della batteria, resistenza a cadute o acqua, e punteggi di riparabilità.
Differenze tra elettrodomestici e immobili

Per gli elettrodomestici il calcolo della classe si basa su consumi in kWh, efficienza e funzioni aggiuntive. Per gli immobili, invece, si considerano isolamento, impianti, fabbisogno energetico globale e uso di fonti rinnovabili. In Italia l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) diventa ancora più importante: è obbligatorio per vendere o affittare una casa e dal 2025 ha criteri aggiornati. Inoltre, entra in vigore la distinzione tra classe A0 e A+ per i nuovi edifici ultra efficienti.
Direttiva Case Green e nuove classi per gli edifici
La Direttiva UE “Case Green” prevede che entro il 2030 tutti gli edifici raggiungano almeno la classe E e riducano i consumi del 16%. Entro il 2035 la riduzione deve arrivare al 20-22%. Dal 1° gennaio 2025 è obbligatoria la classificazione per tutti gli edifici. Per i nuovi immobili, la classe A significa a emissioni zero, mentre A0 e A+ indicano livelli ancora più alti di efficienza. In Italia il Decreto Requisiti Minimi 2025 definisce i parametri per queste nuove classi. Un’altra novità è lo stop agli incentivi per le caldaie a gas, con l’obiettivo di spingere verso pompe di calore e sistemi ibridi.
Come scegliere in base alla nuova scala
La lettera è importante, ma non basta. Un prodotto in classe C con funzioni che usi ogni giorno e un consumo reale basso può essere più conveniente di uno in classe B ma poco adatto alle tue esigenze. Per gli immobili, un appartamento in classe D con un buon isolamento acustico e una caldaia efficiente può essere più vivibile e meno costoso di uno in classe C ma con impianti vecchi. Fai sempre un confronto tra modelli o immobili simili, guardando consumi annui, manutenzione e durata prevista.

Impatto su bollette e ambiente
Un elettrodomestico in classe A può consumare fino al 60% in meno rispetto a uno in classe F. In una casa, passare da classe G a D può ridurre la spesa energetica del 40-50%. Significa bollette più leggere e meno emissioni di CO₂. La spesa iniziale per un prodotto di classe alta può essere maggiore, ma si recupera nel tempo con i risparmi. Nel caso di un immobile, gli interventi di riqualificazione aumentano anche il valore di mercato.
Incentivi e bonus disponibili
Anche nel 2025 restano attivi alcuni incentivi per chi migliora la classe energetica di casa o sostituisce elettrodomestici. L’Ecobonus e il Bonus Mobili prevedono sconti fiscali per chi acquista prodotti efficienti. Ci sono poi contributi regionali e locali per interventi di isolamento termico, installazione di pompe di calore e pannelli fotovoltaici. Prima di fare un investimento, controlla i bandi attivi: spesso cambiano di anno in anno e variano da regione a regione.
Consigli pratici per acquistare bene

Prima di comprare un elettrodomestico, controlla la classe ma guarda anche il consumo annuo reale. Se usi poco un certo apparecchio, una classe B o C può essere sufficiente. Per smartphone e tablet, valuta anche il punteggio di riparabilità: un dispositivo facilmente riparabile può durare molti anni, riducendo costi e rifiuti. Per gli immobili, chiedi sempre l’APE aggiornato e considera anche il comfort termico e acustico, non solo la classe energetica. Infine, se stai ristrutturando, valuta interventi che ti portino almeno due classi sopra la situazione attuale: è spesso il requisito minimo per accedere ai bonus.
Guardare oltre la lettera
La classe energetica è una guida, ma non racconta tutto. Alcuni elettrodomestici hanno consumi bassissimi in modalità eco, ma molto alti in modalità rapida. Alcune case possono avere un buon isolamento ma impianti obsoleti che aumentano i costi. Impara a leggere anche le informazioni aggiuntive sull’etichetta e, per gli immobili, a interpretare i valori riportati nell’APE.
Perché conviene aggiornarsi subito
Aspettare può significare pagare di più in bolletta e perdere l’accesso a bonus e incentivi. Nel caso degli immobili, intervenire ora permette di spalmare i lavori nel tempo e beneficiare di più anni di agevolazioni fiscali. Per gli elettrodomestici, sostituire un vecchio modello con uno nuovo in classe A o B riduce immediatamente i consumi. Con smartphone e tablet, scegliere un prodotto di classe alta e alta riparabilità riduce il bisogno di sostituzioni frequenti.
In pratica
Dal 2025 leggere l’etichetta energetica diventa ancora più importante. Che tu stia comprando un frigorifero, un telefono o una casa, conoscere la classe energetica ti aiuta a fare scelte più consapevoli, riducendo i costi e l’impatto ambientale. La nuova scala A–G, la trasparenza sui dispositivi elettronici e le nuove regole per gli edifici sono strumenti utili: sta a te usarli per ottenere il massimo beneficio.